Ferryman. Esuli nella notte (Italian Edition) by Claire McFall

Ferryman. Esuli nella notte (Italian Edition) by Claire McFall

autore:Claire McFall [McFall, Claire]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2023-11-27T23:00:00+00:00


Diciassette

Dylan se ne stava silenziosa tra le braccia di Tristan. Erano sul divano del soggiorno, la porta della stanza di Joan e James era chiusa. Era buio, ma nessuno di loro due si era alzato per accendere la luce. La stanza era illuminata dal bagliore del televisore. Era sintonizzato su una sitcom, ma Tristan non stava prestando alcuna attenzione agli attori sullo schermo e sapeva che non lo stava facendo neanche Dylan. Era acceso semplicemente per dare conforto, per coprire il silenzio cosicché nessuno dei due avrebbe dovuto parlare.

Non avevano chiamato un’ambulanza, né la polizia. Non avevano chiamato nessuno della famiglia di Dylan, né bussato alle porte dei vicini. Non avevano fatto niente riguardo ai corpi che giacevano nella stanza da letto padronale.

Dylan si era rifiutata. Non erano morti, aveva detto. L’Inquisitore poteva anche essersi preso le loro anime – temporaneamente – ma i loro corpi non erano morti; stavano semplicemente aspettando che le anime venissero restituite.

E Dylan era ostinatamente convinta che sarebbe avvenuto.

Avrebbe scambiato la propria vita con le loro; anche quella di Tristan.

Ecco perché il televisore era acceso. Perché il silenzio tra loro era così denso, così pesante.

Le lancette dell’orologio sulla parete dissero a Tristan che la mezzanotte era passata da un pezzo. Sarebbero dovuti andare a letto e riposarsi un po’, soprattutto se, una volta tornato l’Inquisitore, fossero stati gettati nell’implacabile scenario della terra perduta, ma Tristan indugiava. Sapeva che cosa avrebbe visto non appena chiusi gli occhi: Dylan che implorava l’Inquisitore di restituirle i suoi genitori. Di prendere lei al loro posto. Se avesse ottenuto quello che voleva, si sarebbero già ritrovati nella terra perduta. Invece, l’Inquisitore aveva concesso loro la notte per pensarci, per essere sicuri.

Il che significava, a meno che Tristan non avesse convinto Dylan del contrario, che gli restavano soltanto poche ore per stringerla e sapere che erano entrambi al sicuro, vivi e insieme. Perché una volta tornati nella terra perduta, tutto questo sarebbe cambiato.

All’improvviso, Dylan sospirò e si mise seduta sorprendendo Tristan, che pensava fosse scivolata nel sonno. Prese dal tavolinetto il telecomando e ridusse al silenzio il televisore.

«Tu pensi che io stia facendo la scelta sbagliata», disse, con calma, non c’era ombra d’accusa nella sua voce, ma soltanto il vuoto del dolore e una sfumatura di delusione, come se il fatto che Tristan non vedesse le cose come lei la turbasse.

«Sì», rispose lui. Era inutile fingere il contrario: non poteva tollerare niente che gli portasse via Dylan. O che prendesse la sua vita, una vita che stava appena iniziando. Lei aveva lottato con tanta tenacia per avere una seconda opportunità; come poteva lasciare tutto adesso?

Dylan espresse con un suono inarticolato la propria frustrazione. «È colpa nostra», disse. «Hai sentito quello che ha detto l’Inquisitore. Tutte quello che è successo, quelle cose, è stato perché noi abbiamo incasinato l’equilibrio. Siamo noi i responsabili, dovremmo essere noi a pagare il prezzo. Non i miei genitori».

«Se lo chiedessi a loro, secondo te, che cosa sceglierebbero?», le chiese Tristan.

«Ma non posso chiederglielo, no?», scattò Dylan. Poi si riprese e ragionò, respirando con calma deliberata.



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